“Una visione del mondo”: sul voto al Rassemblement national in Francia. Appunti

Francesca Barca
3 min readJul 3, 2024

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Paris, 5eme arrondissment

« On est chez nous ! » è uno degli slogan lanciati, urlati, ripetuti da Marine Le Pen, da anni. E il sentimento di « ne plus être chez soi en France » , non essere più a casa propria in Francia, dice Le Monde (28 giugno 2024), è maggioritario nel paese.

Perché lo dice? A causa di una serie di sondaggi. Riporto i dati perché hanno un’interesse. Dall’altro lato, l’affermazione “è maggioritario” andrebbe contestualizzata, virgolettata, spiegata, perché è uno dei modi con il quali il giornalismo “crea” la realtà che racconta.

Ne parlo perché mostra come la realtà possa raccontarsi in diverse maniere: o con le parole della sociologia —qui ho provato a mettere insieme le parole di due sociologi, che hanno lungamente lavorato sul terreno, con le persone, Benoît Coquard et Félicien Faury — o con i numeri.

Chi sono le persone intervistate? Su X Marc Jahjah (qui il suo sito): «I “sondati”, gli “intervistati” non sono i “francesi”. Sono, innanzitutto, rappresentazioni e astrazioni matematiche che si sviluppano in determinate condizioni». Sono, continua il suo thread, una “rappresentazione del reale”. Eppure, diventano reali.

Tornando al sondaggio: si chiama “Fractures françaises” (qui l’ultima edizione disponibile), realizzato da Ipsos-Sopra Steria per Le Monde.

“Fractures françaises” dal 2013 cerca di misurare questo sentimento di « ne plus être chez soi en France » (non essere più a casa propria in Francia): la risposta è sempre superiore al 60%. Con un picco del 64% nell’ottobre 2023. Nello stesso sondaggio, il 66% degli intervistati ritiene che ci siano “troppi stranieri in Francia” e il 58% pensa che “gli stranieri non fanno abbastanza sforzi per integrarsi”. Analogamente, l’82% degli intervistati ritiene che la Francia sia in “declino”.

Continua Le Monde: «Oggi il voto al RN non è solo un voto sociale. La formula è quella delle tre “i”: immigrazione, insicurezza e inflazione», spiega Jérôme Fourquet, direttore del dipartimento d’opinione dell’IFOP, secondo il quale i temi chiave del voto per il partito di Jordan Bardella sono l’immigrazione (89%, 30 punti in più rispetto alla media nazionale); la sicurezza e la criminalità (88%, +24 punti rispetto alla media nazionale); la lotta al terrorismo (80%, +15 punti); il potere d’acquisto (70%, +13 punti) e i prezzi dell’energia e del carburante (68%, +16 punti).

Le Monde conclude con l’idea che il voto al RN non è più solo un voto di protesta (come a lungo lo si è letto), ma un voto di nostalgia “attiva”. Secondo Brice Teinturier, direttore generale delegato di Ipsos: «La nostalgia gioca un ruolo, ma questa dinamica è più specifica dell’elettorato dei Républicains. Non è solo questo, è l’idea che la Francia tornerà, che non scompariremo», il sostegno a una visione del mondo, spiega il quotidiano.

Una visione del mondo, appunto. Cos’altro sarebbe — è — la politica, se non una visione del mondo?

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