Note di confinement#4: Ubu Roi e l’emergenza
Samedi 22 mars: Confinement e quarantena
Ho avuto una difficoltà di traduzione quando mi sono detta “provo a scrivere — come da brava borghese ;) — un diario”. In Italia dall’inizio si parla di “quarantena”, in Francia di “confinement” che in italiano rimanda a “confino”, che è la prima traduzione, (ops Freud) che mi è uscita.
Macron non ha osato pronunciare la parola “confinement” nel discorso di lunedì 16 marzo nel quale annunciava il… confinement, o “lockdown” — sempre se siamo cool. Lo ha fatto, con toni imperiosi 5 minuti dopo il ministro degli Interni, Christophe Castaner, annunciando che la Francia stava adottando le misure “le più dura d’Europa”. (“Noi ce l’abbiamo più duro”, ci ho letto).
Lundi 23 mars
Fatto sta: domenica 22 marzo è stato votato il testo che instaura in Francia “l’état d’urgence sanitaire”, lo Stato di Emergenza sanitario.
Da ieri la violazione ripetuta del “confinement”, della quarantena, è un’infrazione penale. Il Ministro della Giustizia, Nicole Belloubet, era partita con una proposta di questo tipo: la violazione ripetuta delle regole del confinement diventa un delitto passibile di 6 mesi di prigione e fino a 3.750 euro di multa. Visto che è parsa a tutti un po’ eccessiva, si sono messi d'accordo con una multa di 135 euro, se vieni trovato in giro senza autocertificazione e senza valido motivo, si passa poi a 1.500 (che possono arrivare a 3:000) euro in caso di recidiva (su 15 giorni), per arrivare a 3.750 euro e fino a 6 mesi di prigione e lavori di interesse pubblico in caso di violazione per 4 volte consecutive in 30 giorni. Un 2x3, 4x1 con sconto famiglia.
Tra l’altro il governo non ha ancora annunciato un prolungamento oltre le due settimane della quarantena (è previsto per oggi l’annuncio), ma la legge già lo prevede. I cortocircuiti giuridici di questa misura sono spiegati da un avvocato qui.
E, visto che tutto il mondo è paese, ANCHE le prigioni francesi sono sovrappopolate: 70.651 persone per 61.080 posti ed è già impraticabile applicare le misure barriera base.
Le fabbriche non sono state chiuse, molte attività produttive “non essenziali” vanno avanti.
Secondo i dati del Ministero degli Interni da martedì scorso la polizia ha già effettuato 1.738.907 controlli in strada e sono state registrate 90mila infrazioni. Già 5 persone sono state messe in custodia detentiva, tutte in Seine-Saint-Denis.
Diverse associazioni dichiarano che persone senza fissa dimora sono state verbalizzate per il non rispetto del confinement (!). La prefettura della regione Auvergne-Rhône-Alpes parla di “fake news”, ma altri casi sono stati segnalati, tra cui a Parigi*. L’Ubu Roi.
Si comunica molto poco sui numeri qui: a ieri i casi diagnosticati erano 16mila e i morti 674 (erano 2876 il 12 marzo). Circolano diversi appelli per aiutare gli ospedali, tutti coloro che hanno un diploma in campo medico-sanitario sono stati richiamati. Per ora gli ospedali dichiarano di non essere al punto di saturazione.
Edit: il mio amico Emanuele leggendo quel che scrivo dice di stare attenti, che le misure di quarantena sono importanti. E sono d’accordo, anche se non sembra ovvio. Io dico, diciamocele però queste cose, ricordiamoci che sono straordinarie, non normali, non banali. E soprattutto che non sono senza conseguenze.
*(aggiorno appena trovo altre informazioni)